In qualsiasi stagione e in qualsiasi condizione i produttori bio e gli allevatori non ci hanno mai traditi..con frutta e verdura fresche e di stagione, formaggi stagionati, pane cotto a legna, miele e marmellate ..e mentre si è in attesa, tante storie da raccontare di pascoli, foraggi e boschi attorno alle loro cascine e malghe .
| ogni sabato AIAB Lombardia organizza il mercatino bio con una ventina di bancherelle ..per i novellini acquistate il pane e poi fatevi fare 2 fette di formaggio giallo delle malghe con 2 fette di culatello ..e poi panino al parco BAM!
Buon Natale sì, ma anche qualche riflessione, dato che mancano pochi giorni alla fine 2020. Un anno tragico inutile nasconderlo. Tragico per chi ha perso qualcuno di caro, per le nostre economie e sostenibilità progettuali messe in ginocchio, sia come singoli che come centri socio-culturali, per l’accorgerci che le Istituzioni nazionali, internazionali non reggono, non sono preparate ad una nuova “normalità” dove la pandemia, qualunque scenario si voglia assumere, rivela la crisi di produzione economica capitalista, che non è più in grado di assumersi il “rischio di impresa”, e non solo in ragione di nuove pandemie, ma anche agli effetti (im)prevedibili dei cambiamenti climatici..
Ma vogliamo anche raccontare una storia positiva, la raccontiamo come Stecca3 da anni, ma è nel 2020 che a Milano e in tantissime realtà urbane e non in tutto il mondo, sono emerse le Infrastrutture di cura/infrastrutture of care (Boano, 2017). Cosa sono? Sono le reti solidali, ma di più sono reti di un’economia e welfare solidale. Sono network che si sono materializzati come resistenze, come adattamenti e come necessità, come attenzioni al corpo ed allo spazio, rivisitando ritmi collettivi, ridefinendo prossimità, e codificando nuove passioni positive, ma anche ri-immaginando spazi, adattando prospettive. E allora vorremmo ripartire da qui, dalla nostra rete di cura ADA Stecca, dalla rete di cura di un welfare solidale che a Milano esiste, e non è buonismo credeteci, è il terzo settore che con il privato e il pubblico vorremmo fosse il vero “modello Milano”. Come tener conto allora di questo Welfare solidale?
In questi mesi abbiamo sempre lavorato con la massima attenzione alla sicurezza di tutti, operatori e fruitori, approntando specifici protocolli per le singole iniziative. La nostra produzione culturale e creativa e i servizi offerti alla cultura crediamo siano parte di un sistema e di una nuova economia e welfare solidale, oggi a rischio per l’intera città. La difficoltà di sostenerci economicamente in modo autonomo, deriva dalla perdita di collaborazioni e servizi alla cultura che garantivano una contribuzione economica esterna già contrattualizzata (design week, mostre, eventi, workshop, corsi). Il mancato introito derivato da questi servizi, più le spese comunque correnti di affitto, gestione, manutenzione, anche straordinaria dell’immobile, graveranno sulla possibilità di sopravvivenza dello spazio socio-culturale Stecca3. Anche la prospettiva futura che sarà caratterizzata da presenze ed utilizzi contingentati di attività culturali nel nostro spazio, rendono le prospettive economiche davvero incerte. Pertanto facciamo appello al Comune di Milano chiedendo un blocco o rateizzazione a lungo termine dei costi locazione 2020-21 e nuove politiche a sostegno delle realtà socioculturali della nostra città.
Secondo lockdown 2020 La seconda ondata della pandemia Covid19 ferma le attività aperte al pubblico di Stecca3, ma non la necessità di rivendicare nuovi strumenti e politiche per i centri socioculturali, spazi ibridi che contribuiscono ad un’economia solidale che crediamo sia parte attiva di un welfare collaborativo della nostra città.
In seguito al DCPM del 24 ottobre 2020 il centro socioculturale Stecca3 chiude le attività di incontri, workshop, mostre, corsi, laboratori e officine aperte al pubblico. Proseguono su appuntamento alcune delle attività delle singole associazioni e gruppi interni. In un momento così critico ci sembra importante provare a fare un bilancio, ringraziare le realtà ed Istituzioni con le quali abbiamo trovato nuovi modi di fare cultura e dare servizi autorganizzati, provare a rivendicare azioni e politiche perché oltre alle incertezze sanitarie, economiche, politiche e sociali si possa davvero ipotizzare uno scenario di riapertura.
Fase1 e Fase2 primo lockdown 2020
Durante la lunga quarantena del primo lockdown, tra febbraio –maggio 2020, lo scambio, la voglia e il bisogno di relazioni non si sono fermati e grazie a tutte le realtà che da anni collaborano con Stecca3 si è mantenuto vivo il contatto con il nostro universo di riferimento attraverso la pubblicazione, sui canali social di “resiSTECCA”, una serie di contributi video e da subito si è cominciato a ragionare su come potevano ripartire le attività per una nuova quotidianità futura. Come pure diverse associazioni hanno aderito per la fase1 Covid 19 alla piattaforma MilanoAiutadel Comune di Milano. Il supporto si è tradotto nella proposta di una ciclofficina emergenza per riders, nell’ascolto delle esigenze, la co-progettazione dell’organizzazione degli spazi per la fase2.
La sfida poi è stata quella di chiederci come ripartire, come offrire in un’imminente fase2 un crossover di nuovi contenuti, come aprire ad una pluralità di popolazioni ed usi, come proporre nuovi modelli gestionali, tentando di coniugare innovazione ed inclusione sociale, e garantendo la sicurezza sanitaria. Una sfida e un confronto che abbiamo affrontato ne “Il Tavolo Milano. Lo stato dei luoghi”, una rete di realtà culturali milanesi.
Successivamente abbiamo provato a dar riposta con nuove proposte al documento “Milano2020. Strategie di adattamento”. Ne è nato “Stecca3. Andiamo all’aria! Un palinsesto di attività socio-culturali per la fase2 Covid19“, che ha permesso di riattivare servizi autorganizzati quali: ciclofficina popolare, falegnameria sociale, mercatino biologico, coworking, performances di danza, teatro e musica, con nuove regole per la fase2 Covid19.
Oltre a riattivare i servizi già presenti, da giugno 2020, c’è stata la volontà di ascoltare e raccogliere anche nuove proposte legate ai bisogni emergenti del quartiere e della città. E’ stato allora possibile ospitare e coordinare i campus estivi per bambini a cura dell’associazione Isolamusicaingioco e OPEN heART attività artistiche, con particolare attenzione alle persone con fragilità a cura di A.P.S. LeArtiPossibili.
In questi mesi abbiamo sempre lavorato con la massima attenzione alla sicurezza di tutti, operatori e fruitori, approntando specifici protocolli per le singole iniziative. La nostra produzione culturale e creativa e i servizi offerti alla cultura crediamo siano parte di un sistema e di una nuova economia e welfare solidale, oggi a rischio per l’intera città. La difficoltà di sostenerci economicamente in modo autonomo, deriva dalla perdita di collaborazioni e servizi alla cultura che garantivano una contribuzione economica esterna già contrattualizzata (design week, mostre, eventi, workshop, corsi). Il mancato introito derivato da questi servizi, più le spese comunque correnti di affitto, gestione, manutenzione, anche straordinaria dell’immobile, graveranno sulla possibilità di sopravvivenza dello spazio socio-culturale Stecca3. Anche la prospettiva futura che sarà caratterizzata da presenze ed utilizzi contingentati di attività culturali nel nostro spazio, rendono le prospettive economiche davvero incerte. Pertanto facciamo appello al Comune di Milano chiedendo un blocco o rateizzazione a lungo termine dei costi locazione 2020-21 e nuove politiche a sostegno delle realtà socioculturali della nostra città.
a cura di ALTRO BIKO, nell’ambito di “S3G. Le diverse culture che abitano le nostre città”
I Mefisto Brass sono un quintetto strumentale di musica techno strumentale: sostenuti da potenti grancassa e rullante, i sassofoni ed il susafono dialogano con ritmi incalzanti ed esplosivi. In un’era dove la tecnologia la fa da padrona ed imperversa nelle piste da ballo, i Mefisto si riappropriano della meccanica e dell’analogico. Con l’energia del palco ed il battito vitale della beat, non hanno niente da invidiare ai migliori DJ sulla piazza. Influenzati dalle sonorità dei Sons of Kemet, Meute e Too Many Zooz, i Mefisto Brass compongono i loro brani originali cercando la sintesi tra tecnica e divertimento, dando vita ad un sound che non vi lascerà stare seduti. Il colore marcatamente urbano del gruppo ha come traino la grancassa in quattro quarti, tipica di un certo sound di Techno Music verso cui Mefisto Brass volge lo sguardo, pur non disdegnando incursioni in atmosfere balkan, swing, hip-hop e IDM.
Sabato 26 settembre dalle 16-17.30 iniziativa “Stendi i panni!” un’iniziativa ..pensieri e desideri oltre la quarantena, legati in un abbraccio virtuale che ci tiene vicini e oltre questa esperienza, rivolta in particolare agli adolescenti e organizzata con 8 pagine–freepress per i ragazzi di tutti i generi, cooperativa COMEIN, Cascina Martesana, Ass. Ecologia Cultura, Tavolo Giovani Municipio2, Coop. Soc. Tempo per L’infanzia.
The Taan trio. Alberta N.A. Turra- guitar, William Nicastro-bass, Stefano Grasso-drums. Indagano dal vivo il repertorio del disco “live at easy nuts lab” di recentissima pubblicazione per l’etichetta newyorchese Chant records, radicalizzando l’interplay e l’improvvisazione dle trio chitarra/basso/ batteria con forti elementi di elettronica estemporanea. INFO
Trio neoSoul tastiere batteria voce, trio milanese capitanato da Francesca Tosarello (musicgate, dove c’è musica, bodyheat Cinnamom duo, blackinwhite gospel) propone una selezione musicale (r’n’b contemporaneo e newSoul ) toccando anche qualche curiosità particolare del soul classico in una nuova veste moderna. Formazione: Francesca Tosarello-voce, Paolo Raia- tastiera, Nicholas Celeghin- batteria. INFO